(9 pezzi, 2004)
In queste 9 tavole, è stata associata a ogni parte del corpo umano (la bocca, il piede, la vulva, il pene, l’occhio, il seno, il naso, la mano, l’orecchio) un legno particolare e ad essa collegato. Così il naso è scolpito in legno di cirmolo, per il suo profumo; l’occhio in essenza di noce, «legno nobile e che fa soggezione, perché non ha luci e non ha ombre»; il seno in acero, «che è considerato la pianta madre e che con il suo colore bianco fa pensare al latte materno».
In questo lavoro Scantamburlo prosegue nella sua ricerca di corrispondenze tra il mondo vegetale e animale: «il legno per scolpire la carne dunque, poiché l’elemento umano trova una sorprendente corrispondenza nell’elemento vegetale: entrambi li “esploriamo” con i sensi ed attraverso essi ci riappropriamo della loro materialità, della loro vita, delle loro segrete e intime pulsazioni».
E continua: «esistono sorprendenti e analoghe corrispondenze tra il mondo vegetale e quello umano: di ciascun organismo vivente, attraverso i nostri sensi, riusciamo a cogliere l’essenza della vita, il suo meraviglioso manifestarsi ed evolversi, i suoi incessanti processi di crescita e di ineluttabile invecchiamento.
Quando con la scultura si intraprende un viaggio attraverso questi due mondi, si scopre la vita: scolpire la nervatura di una foglia, o modellare il tendine di una mano, mi aiuta a vivere emozioni e sensazioni piacevolmente inspiegabili. Per questo ho voluto associare dieci diversi tipi di legno ad altrettante parti del corpo umano, scolpendone le loro forme».
Queste tavole sono state esposte per la prima volta nella mostra “Vietato ai minori: l’Eros” del 2004.